Importante. entrato in vigore il decreto fibra ottica: tutte le novità

Nuovo regime fiscale per gli operatori, nascita del catasto delle infrastrutture e sblocco delle tecnologie innovative di scavo.

L’entrata in vigore del testo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 febbraio rappresenta una novità importante per il settore delle comunicazioni, soprattutto in vista della partita sulla banda larga e ultralarga.

Le nuove norme hanno lo scopo di accelerare i tempi di realizzazione della posa della fibra ottica e di favorire un maggiore utilizzo delle nuove tecnologie in materia di scavo.

Il nuovo decreto attua una direttiva europea del 2014 e definisce “norme volte a facilitare l’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”. Un obiettivo che le disposizioni puntano a raggiungere “promuovendo l’uso condiviso dell’infrastruttura fisica esistente e consentendo un dispiegamento più efficiente di infrastrutture fisiche nuove, in modo da abbattere i costi dell’installazione di tali reti”. Proprio rispetto a tali finalità si è scelto di stabilire i requisiti minimi relativi alle opere civili e alle infrastrutture fisiche.

No agli oneri non ricognitori – Una delle principali novità di rilievo è quella relativa al regime fiscale cui possono essere assoggettati gli operatori. Come dispone il 3° comma art.12, che interpreta il comma precedente, “gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica possono essere soggetti soltanto alle prestazioni e alle tasse o canoni espressamente previsti dal comma 2 della medesima disposizione”. Vale a dire che gli operatori potrebbero essere tassati per la sola occupazione di suolo pubblico (Tosap e Cosap), privando i Comuni della possibilità di imporre altre tasse sui lavori, ossia i cosiddetti oneri non ricognitori.

Sì alle tecnologie di scavo innovative – Una novità importante è quella che arriva dall’art.5, relativo al coordinamento delle opere di genio civile ed accesso all’infrastruttura in corso di realizzazione. La disposizione prevede infatti che in assenza di infrastrutture disponibili, l’installazione delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità sia “effettuata preferibilmente con tecnologie di scavo a basso impatto ambientale”. Di fatto, una spinta all’utilizzo delle “tecnologie trenchless”.

Ma c’è di più, perché “le specifiche delle tecniche di posa su tralicci e pali, di scavo tradizionale e di scavo a basso impatto ambientale, nonché dei relativi ripristini sono definite dall’Ente nazionale italiano di unificazione attraverso le apposite norme tecniche e prassi di riferimento”. Una previsione che dà potere all’ente incaricato di definire gli standard e in sostanza elimina la necessità di ricorrere continuamente a interventi normativi “di sblocco” delle tecnologie innovative. Si tratterebbe di un cambio di paradigma importante, visto che finora ogni nuova tecnica di scavo deve aspettare l’autorizzazione di uno specifico provvedimento legislativo per essere introdotta sul mercato. Previsti anche per le opere di genio civile obblighi di trasparenza e tempistiche precise.

Le novità sull’accesso alle infrastrutture – Il decreto inserisce diverse previsioni di regolazione sull’accesso alle infrastrutture fisiche. A ogni gestore e operatore viene riconosciuto “il diritto di offrire ad operatori di reti l’accesso alla propria infrastruttura fisica ai fini dell’installazione di elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”.

Fermi restando i principi di trasparenza, non discriminatorietà, equità e ragionevolezza, il rifiuto alla richiesta di accesso può essere opposto solo in alcuni casi elencati dal decreto. Tra questi la “inidoneità a ospitare gli elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità”, la “indisponibilità di spazio” o il fatto che “l’inserimento sia oggettivamente suscettibile di determinare o incrementa il rischio per l’incolumità, la sicurezza e la sanità pubblica, ovvero minacci l’integrità e la sicurezza delle reti”.

Nasce il “catasto delle infrastrutture” – Al fine di facilitare l’installazione delle nuove reti ad alta velocità, il decreto ha previsto una “mappatura delle reti di comunicazione elettronica veloci esistenti e di ogni altra infrastruttura fisica funzionale ad ospitarle, presente nel territorio nazionale”. Nascerà in sostanza il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture, con il Mise che entro fine aprile 2016 dovrà stabilire le regole tecniche della sua creazione, ivi incluse modalità di prima costituzione, di raccolta, di inserimento e di consultazione dei dati, nonché le regole per il successivo aggiornamento, lo scambio e la pubblicità dei dati territoriali. Inoltre, “entro i centoventi giorni successivi alla sua costituzione” confluiranno nel maxi-archivio “tutte le banche di dati contenenti informazioni sulle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità e sulle infrastrutture fisiche funzionali ad ospitarle, a carattere nazionale e locale”. O comunque, tali dati saranno resi accessibili compatibilmente con le regole stabilite per il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture. Il testo stabilisce poi tutte le regole e i tempi per la richiesta di accesso ai dati, con la previsione di eventuali casi di esenzione dalla fornitura dei dati.

Novità anche per i condomini – Come si legge nel testo, all’articolo 8, ai proprietari di unità immobiliari, o il condominio ove costituito in base alla legge, viene riconosciuto il “il diritto, ed ove richiestone, l’obbligo, di soddisfare tutte le richieste ragionevoli di accesso presentate da operatori di rete, secondo termini e condizioni eque e non discriminatorie, anche con riguardo al prezzo”. Nel caso in cui “un condominio anche di edifici esistenti realizzi da sé un impianto multiservizio in fibra ottica e un punto di accesso” ha il diritto ed ove richiestone, l’obbligo, di “soddisfare tutte le richieste ragionevoli di accesso presentate da operatori di rete, secondo termini e condizioni eque e non discriminatorie, anche con riguardo al prezzo”. Anche per le controversie tra i condomini o i proprietari di unità immobiliari e gli operatori di rete vale la previsione dell’Agcom quale organismo incaricato di risolvere le eventuali dispute.

IL TESTO DELLA GAZZETTA UFFICALE:

 

 

Link al sito ufficiale

Scroll to top