L’Antitrust Ue deciderà il prossimo 11 marzo se consentire a Ck Hutchison Holdingse Vimpelcom di unire le loro rispettive controllate italiane 3 Italia e Wind.
L’accordo è sotto la lente delle autorità europee, perché la riduzione degli operatori mobili da 4 a 3 in Italia potrebbe provocare un aumento dei prezzi.
Wind e 3 Italia sono rispettivamente il terzo e il quarto operatore mobile italiano e dalla loro integrazione nascerà una joint venture con oltre 31 milioni di clienti mobili e 2,8 milioni nel fisso (di cui 2,2 milioni broadband) ed efficienze in termini Capex e Opex di oltre 5 miliardi di euro.
Stando ai dati Agcom (che fanno riferimento a dicembre 2014), l’operatore nato dall’unione tra Wind e 3 Italia controllerebbe il 33,6% del mercato, andandosi a collocare in testa al mercato mobile italiano prima di Tim (32,2%) e Vodafone (27,1%).
Quanto ai ricavi legati ai servizi mobili, tuttavia, nel 2014 quelli di Wind si sono attestati a 2,98 miliardi, e quelli di 3 Italia a 1,4 miliardi, mentre quelli di Tim sono stati pari a 4,6 miliardi di euro e quelli di Vodafone a 4,4 miliardi di euro.