4 ottobre 2017
Il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche è stato licenziato dalla commissione industria dell'Europarlamento. Ora dovrà ricevere l'ok della plenaria per poi passare ai negoziati con Consiglio e Commissione Ue per un accordo su un testo finale.
Il Codice contiene numerosi provvedimenti tecnici: misure per favorire gli investimenti nel 5G e banda ultralarga, nuovo sistema di assegnazione delle licenze per lo spettro (25 anni di durata con revisione dopo 10), misure per i consumatori e la richiesta di tagliare i costi delle chiamate internazionali oltre al rafforzamento del Berec e un sistema di 112 "al contrario", che segnala situazioni di pericolo ai cittadini.
Il testo concede ai regolatori nazionali più poteri per obbligare gli incumbent ad aprire le reti ai loro concorrenti, privilegiando di fatto il modello wholesale-only, lo stesso per intenderci adottato in Italia da Open Fiber. Inoltre spinge al coinvestimento ma senza incentivi che, invece, la Commissione aveva in qualche modo introdotto con una regolazione più light. Il Parlamento europeo ha però modificato questa opzione.
Questo instaura un regime specifico per quegli operatori che concentrano risorse solo nel roll-out di infrastrutture ultrabroadband il cui accesso è concesso, a condizioni non discriminatorie, ad altri operatori.